Un attacco a Odessa da parte di un missile russo ha messo in pericolo il presidente ucraino Zelensky e il premier greco Kyriakos Mitsotakis.
Paura per il numero uno dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e il premier greco, Kyriakos Mitsotakis. A Odessa, un missile russo è esploso a pochi metri dai due uomini che erano impegnati in un incontro. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un attacco di routine sulle infrastrutture ucraine del Mar Nero o altro.
Zelensky scampato alla morte: il missile a Odessa
Una forte esplosione è stata segnalata a Odessa, dove si è tenuto un incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il premier greco Kyriakos Mitsotakis. Da quanto si apprende un missile russo sarebbe giunto nelle vicinanze dei due uomini – si parla di 150 o 200 metri di distanza – generando particolare apprensione e anche delle vittime.
Secondo fonti riprese dall’Ansa, l’esplosione sarebbe avvenuta vicino al porto della città ed è stata preceduta da un allarme aereo.
Da quanto si apprende, la delegazione greca arrivata per incontrare il leader ucraino si trovava a circa circa 200 metri dal luogo dell’esplosione ma tutti i suoi membri sono rimasti illesi.
Al netto del pericolo scampato per Zelensky e i suoi “ospiti”, secondo la marina ucraina ci sarebbero state comunque delle vittime. Pare, infatti, che i morti sarebbero almeno cinque ma nessuno faceva parte della delegazione greca o si trovava con il gruppo degli ufficiali ucraini.
Le testimonianze dirette
“Abbiamo sentito e visto questo attacco oggi (ieri, ndr). Vedete con chi abbiamo a che fare. A loro non importa dove colpire. So che ci sono state delle vittime. Non conosco i dettagli, ma so che ci sono morti e feriti”, il commento rilasciato da Zelensky nella conferenza stampa con il premier greco, come riporta Rbc Ucraina.
Anche Mitsotakis ha raccontato la sua esperienza: “Alla fine della visita, abbiamo sentito il suono delle sirene dei raid aerei e delle esplosioni molto vicino a noi. Non abbiamo avuto il tempo di andare nei rifugi”, ha detto il premier greco sottolineando di aver vissuto “un’esperienza impressionante”.
Successivamente il portavoce della Marina ucraina, Dmitry Pletenchuk, in un commento all’Ukrainska Pravda, ha confermato i bilancio dell’attacco subito: “Il 6 marzo, il nemico ha colpito le infrastrutture portuali della città. Sono in corso indagini, vengono stabilite tutte le circostanze di un altro crimine di guerra da parte della Federazione Russa”.
Dalla Russia, invece, il ministero della Difesa ha fatto sapere di avere colpito con successo l’hangar di una fabbrica di droni marini.